RIFLESSIONI E PREGHIERE (suggerite da Gesù)



La Vanità
(25/03/2007)
Dondola, dondola
nell’incertezza il mio pensiero,
la mia fermezza.
Non c’è certezza nel mio andare,
ma io voglio dominare.
Non c’è sapienza nel mio cuore,
ma io voglio giudicare.
Io non conosco, ignoro,
ma non per questo intendo rinunciare
a dire il mio parere.
Non so pensare
e non mi accorgo di non avere
nessun potere reale.
E non posseggo nessun valore.
È la vanità che prevale
spinta dall’incoscienza
dell’ignoranza abissale.



“Oltre” 
(20/07/2014)

Oltre. Oltre. 
Questa parola si fissa nella mia mente.
Oltre a cosa, oltre a dove, mi chiedo. Che futile pensiero!
Lo allontano. Ritorna. Ritorna.
Ed io penso: oltre a ogni limite c’è ancora uno spazio?
Oltre a quella valle, a quel colle,
oltre a quel fiume, ai fiori, ai colori,
oltre a quel paesaggio che m’incanta lo sguardo.
Oltre a quei luoghi lontani sognati,
ammirati soltanto attraverso documentari.
Oltre a quegli uomini e donne,
vicini e lontani nel mondo, con i loro pensieri.
Io continuo a cercare: cos’è che voglio trovare?
Oltre allo sguardo felice di un bimbo,
di un giovane, o di un uomo qualunque.
Oltre al giudizio di un professore,
oltre al pensiero di menti dotte e brillanti,
oltre all’affermazione di uno scienziato,
oltre alla banalità di un pensiero comune.
Oltre alla gioia di una effimera e breve felicità,
oltre alla drammaticità del dolore,
mi sorprendo ancora a pensare.
E mi dico: no, non può esserci il Nulla, il vuoto.
Rifletto sulle mie sensazioni, i miei sentimenti, veri, reali,
forti, profondi; a volte bruschi, mai sfuggenti.
Non li ho acquistati e non posso rivenderli,
mi sono stati donati per poterli donare.
Se andrò oltre a ogni mia incoerenza e timore,
imparando a cercare la Verità nell’umiltà del cuore,
riuscirò a conservarli e saranno la mia fonte di Vita,
se avranno generato l’Amore.


L’invito 
(25/02/2007)
Nell’armonia dei colori
si espande l’anima mia
cercando nello spazio infinito
la dolcezza d’un sentimento
inafferrabile.
Eppure è dentro di me,
ora intenso,
del colore che amo di più.
Sì, ho imparato con diletto
ed effetto a rapportare i colori
all’amore, alla gioia,
al timore, al dolore,
alla nostalgia del momento,
all’entusiasmo, alla tristezza,
e mi accorgo che tutto è in armonia:
ogni colore è al suo posto
anche se dentro al mio cuore
i sentimenti sembrano dissonanti.
Mi fermo osservo ricordo,
ascolto dal profondo del mio cuore:
lo riconosco, mi avvolge,
è una forza interiore
che mi riporta
all’Armonia originale,
afferrando i colori,
accostandoli
ognuno al suo sentimento;
e ciascuno è importante
per afferrare la fede.

Origini 
(27/02/2007)
Una luce mi guida
e ritrovo un’immagine viva, presente.
Rivedo quei luoghi, come allora,
non è un ricordo statico,
ma tutto è reale:
il sole, i campi un po’ aridi
un po’ coltivati;
il fruscio dei rami
dell’erba tra i piedi.
Mi meraviglia  quella Luce
che rende viva ogni cosa.
Il mio cuore, come allora
ritrova la gioia,
la malinconia
e una forza improvvisa
tutto rende sublime.
Rivedo quell’innocenza
e sento di nuovo nel cuore
la forza che viene dai miei sentimenti,
dagli affetti profondi che avevan radici
nel profondo dell’anima mia.
È lì che ritrovo quegli affetti:
nel momento più vuoto
dove niente aveva più senso.
È lì che rivive quella Luce
che riaccende i miei sentimenti
come allora, forti e sicuri,
nella purezza del cuore.

Malizia 
(8/04/2007)
Lontano è quel tempo,
dove il riso spontaneo nasceva dal cuore
determinato da niente,
solo dalla bellezza dell’innocenza.
Lontano è quel tempo.
Ora gaia risuona nel cuore
una voce che mi sembra amica;
si lascia portare e mi guida,
si mescola ai miei sentimenti, esaltandoli,
incitandoli come carezza leggera.
M’invita senza mostrarsi:
mai mostra il suo volto
eppure ci è familiare
perché vive in ciascuno di noi.
Mai si lascia afferrare
e m’invita a seguire.
Anzi è lei che mi afferra.
E ogni volta che mi lascio portare,
nel cuore un segno di morte rimane.

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